Liberarsi della forfora, come?

Si parla di forfora in relazione a un disturbo del cuoio capelluto che si manifesta con una desquamazione della cute in molteplici scagliette bianche e secche alla radice del capello. In questi casi diventa necessario ricorrere a dei rimedi specifici prescritti da un dermatologo. In conseguenza all’insorgere di questo fenomeno, nel paziente nasce un senso di disagio, incolpevole, poiché si tende erroneamente ad associare la forfora ad una scarsa igiene personale.

Fattori che causano la forfora

Come anticipato, la forfora non è da associare ad una scarsa cura personale, in quanto può dipendere da una predisposizione genetica del paziente, dal cuoio capelluto particolarmente oleoso, da patologie neurologiche o cardiache, o ancora può essere legato a sesso ed età del paziente.

Escluso che l’unica causa legata all’insorgenza della forfora sia una scarsa igiene personale, è possibile notare che spesso si tratti di un ricambio cellulare, oppure un eccesso di sebo o la presenza di una forma allergica. Altre volte è possibile riscontrare la presenza di forfora in associazione a patologie come dermatite seborroica e simili. Alcuni agenti patogeni, come il Malassezia Furfur (un fungo che vive sulla cute che, normalmente è innocuo), possono determinare la presenza della forfora: infatti, a causa dell’abbassamento delle difese immunitarie, il miceto va nutrendosi di sebo, che la cute va producendo in misura superiore, e ciò la porta ad ungersi fino alla formazione delle scaglie di forfora. Il paziente, in seguito alla formazione della forfora, avverte una sensazione crescente di prurito del cuoio capelluto.

Rimedi

Qualora la sensazione di prurito dovesse persistere per alcune settimane, diventa opportuno rivolgersi ad un professionista, che sarà in grado di indirizzare il paziente verso l’utilizzo di rimedi appropriati (in special modo se, in presenza di allergie, sia necessario prescrivere l’utilizzo di cortisonici). Esistono soluzioni farmaceutiche quali shampoo e lozioni specifiche, i cui principi attivi sono catrame, zinco piritione, solfuro di selenio ed altri.

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